Clima e settore agroalimentare: nel 2050 previsto aumento della popolazione e delle necessità alimentari.
Necessaria conversione sostenibile delle tecniche produttive nel settore agroalimentare.
Il report “Moving towards sustainable agri-food systems: analysis and strategic scenarios”, presentato durante il summit ‘Finance in Common’, delinea un quadro preoccupante relativo all’aumento della popolazione del 25% nel 2050, arrivando quindi a 10 miliardi di persone, che comporterà un esponenziale incremento delle necessità produttive alimentari.
Il rapporto sottolinea la grande incidenza negativa che hanno, in tema di emissioni, allevamento e agricoltura. Negli ultimi quarant’anni infatti l’aumento della popolazione ha comportato una sempre più massiccia necessità produttiva per il soddisfacimento del fabbisogno alimentare globale. I metodi utilizzati negli scorsi decenni hanno sempre avuto alla base uno sfruttamento intensivo del suolo e delle risorse alla base dei processi produttivi in campo alimentare.
Il settore agro-alimentare è responsabile di gran parte delle emissioni nocive, rappresentando circa un terzo della produzione mondiale di gas serra. L’aumento del fabbisogno comporterà, salvo conversioni sostenibili del settore, il fallimento degli obiettivi internazionali sul clima.
Da questo quadro emerge quanto sia sempre più necessaria un’evoluzione tecnologica ed ecocompatibile, promuovendo lo sfruttamento delle energie rinnovabili per l’alimentazione degli impianti, la tutela del terreno e degli animali, creando un sistema circolare di riutilizzo delle risorse in modo da abbattere sprechi e inquinamento.
I modelli tecnici che rispondono a queste esigenze vengono riconosciuti nell’allevamento e nell’agricoltura sostenibili. Le politiche internazionali in tema ambientale stanno promuovendo sempre più la conversione del settore alimentare verso questi modelli, ad esempio vietando gli allevamenti intensivi verso alternative ecocompatibili.
ALLEVAMENTO
La sostenibilità del settore agroalimentare viene applicata prevedendo negli allevamenti un sistema operativo che in primo luogo tenga conto del benessere degli animali, ampliando gli spazi minimi nelle stalle, mangiatoie e abbeveratoi, così da ridurre i conflitti tra gli animali, motivo per cui gli allevatori utilizzano farmaci per calmarli; vietando proteine e ormoni nei mangimi e infine prevedendo lo stordimento per animali destinati alla macellazione. In tema energetico la sostenibilità è promossa tramite: la previsione di fonti di luce naturale così da ridurre quella artificiale necessaria; l’autosufficienza energetica totale o parziale, promuovendo l’utilizzo di energie rinnovabili per l’alimentazione degli impianti; l’applicazione di una catena di riutilizzo delle risorse come acqua e letame, quest’ultimo ad esempio utile per concimare i campi da cui ottenere il mangime.
AGRICOLTURA
L’agricoltura intensiva, negli anni, ha comportato fenomeni di deforestazione e desertificazione, determinando con l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti l’inquinamento delle falde acquifere, piogge acide e inquinamento atmosferico.
L’ecocompatibilità in questo settore sfrutta l’innovazione tecnologica per ottimizzare le risorse e minimizzare gli sprechi e produrre prodotti orto-frutticoli con un impatto ambientale neutro o positivo, creando al contempo lavoro ed equità sociale.
I modelli di riferimento sono l’agricoltura smart e quella di precisione. Queste tecniche sono usate per calibrare le sostanze da usare in base alle caratteristiche dei singoli terreni. Il monitoraggio metereologico applicato a queste tecnologie consente di ottimizzare le risorse, soprattutto quelle idriche, e di diminuire gli sprechi.
L’Italia è all’avanguardia per importanti progetti di agricoltura 4.0. L’ANBI (Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni Miglioramenti Fondiari) ha puntato, ad esempio, sull’innovazione tecnologica per la gestione sostenibile dell’acqua. Il sistema di irrigazione intelligente Irriframe è basato su un software che invia all’agricoltore via computer o smartphone le informazioni su come, quando e quanto irrigare. Permette così di ridurre i consumi idrici fino al 25%. Oltre alla sostenibilità ambientale, consente di risparmiare e di essere più competitivi sul mercato.
Alcuni esempi di agricoltura sostenibile sono: l’azienda Bonifiche Ferraresi che nel 2017 ha avviato il progetto Agricoltura Smart: un’iniziativa integrata che include l’installazione di cinquemila metri quadrati di pannelli solari sui tetti delle stalle e della riseria.
Il progetto “Melovita” che valorizza gli scarti del melograno ottenendo biopolimeri per la produzione di bioplastica, usata dagli stessi coltivatori per il packaging promuovendo così un sistema basato sul riciclo e l’economia circolare.
Un Green deal per il settore agricolo con un focus sul suolo.
Il tema della riduzione delle emissioni climalteranti è senza dubbio centrale nel dibattito pubblico e nelle scelte politiche in ottica ambientale e l’agricoltura riveste, da questo punto di vista, un ruolo fondamentale. Attraverso il percorso formativo gratuito “un Green deal per il settore agricolo con un focus sul suolo”, coordinato dalla dott.ssa Ilaria Falconi, coordinatore e responsabile area scientifica “Terra, Suolo e Agricoltura sostenibile” di AMI, abbiamo analizzato le problematiche sul clima in relazione al settore agricolo-zootecnico. Registrati ora per seguire i percorsi formativi!