Riscaldamento globale. Il ruolo cruciale del Carbonio Blu.
Il termine “Blue Carbon” indica l’anidride carbonica sottratta all’atmosfera e immagazzinata dagli oceani e dagli ecosistemi marini e costieri di tutto il mondo.
Gli oceani assimilano più del 25% delle emissioni di anidride carbonica e assorbono più del 90% del calore in eccesso creato dall’effetto serra.
Il carbonio blu, rispetto all’anidride carbonica immagazzinata sulla terraferma, può rimanere immobilizzato in forme organiche per migliaia di anni, contribuendo così alla mitigazione del clima nel lungo periodo.
I cetacei sono enormi “serbatoi viventi di Co2”.
Le balene, durante le loro lunghe vite, accumulano nei loro corpi almeno 33 tonnellate di Co2, una cifra impensabile in confronto ai circa 21 chili di anidride carbonica assorbiti ogni anno da un albero, secondo uno studio del Fondo Monetario Internazionale.
Inoltre, quando il cetaceo muore e si inabissa, trascina con sé la Co2 assorbita nel corso della sua vita fino in fondo all’oceano, dove rimarrà imprigionata per secoli.
Gli ambienti vegetali marini sono “spugne di Co2”.
L’habitat vegetale degli oceani – composto soprattutto da mangrovie, paludi salmastre, macroalghe, torbiere e praterie di Posidonia oceanica – immagazzina tra il 50% e il 70% di tutto il carbonio oceanico, trasferendo carbonio organico verso l’oceano aperto e gli ambienti profondi.
Quindi le foreste marine, pur rappresentando solo lo 0,05% della biomassa vegetale del Pianeta, si classificano tra i maggiori pozzi di carbonio della Terra.
L’urgente ripristino degli ecosistemi marini degradati.
Ristabilendo le popolazioni di cetacei, oggi fortemente ridotte rispetto al passato, possiamo contribuire al rallentamento del surriscaldamento globale.
Anche le praterie costiere e sottomarine stanno vivendo un forte declino globale, con una velocità quattro volte maggiore rispetto alle foreste pluviali, soprattutto a causa dell’aumento delle attività umane nelle regioni costiere. Risultano pertanto sempre più urgenti interventi diretti alla loro conservazione e al loro ripristino, al fine di contrastare il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici.
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