Inquinamento acustico. Le balenottere comuni smettono di nutrirsi se esposte ai sonar.
L’impatto sonoro provocato dall’uomo sugli ecosistemi marini è fortemente sottovalutato, malgrado gli effetti dell’inquinamento acustico sulla fauna marina siano devastanti, come confermato da un recente studio pubblicato sulla rivista Royal Society Open Science.
Secondo i ricercatori, diversi gruppi di balenottera comune che vivono lungo la costa degli Stati Uniti hanno mostrato evidenti cambiamenti comportamentali nei tempi e nella profondità massima di immersione e nel numero di affondi per procacciarsi il cibo a causa dell’esposizione alle medie frequenze dei sonar militari.
Le conclusioni della ricerca suggeriscono che “dove è probabile che si verifichi l’introduzione su larga scala di nuovi tipi di segnali in futuro, per la Marina o altri operatori industriali offshore, dovrebbero essere condotti studi mirati prima della loro introduzione o un monitoraggio strategico quando si verificano per la prima volta per informare le valutazioni dell’impatto o della potenziale mitigazione”.
Questo studio fornisce informazioni rilevanti sulla natura e sulla risposta comportamentale in una specie di cetacei in via di estinzione esposta a sonar militari ad alta potenza – la balenottera comune, dopo la balenottera azzurra, è l’animale più grosso della Terra con una straordinaria lunghezza raggiunta di 27 metri – per migliorare e mitigare l’impatto ambientale provocato dall’inquinamento acustico sugli ecosistemi marini.