Etichettatura ambientale: il 2023 inizia con il piede giusto
L’inquinamento generato dai consumi dell’Uomo è sempre più dilagante e rappresenta ad oggi una delle principali minacce per la vita degli ecosistemi naturali. La plastica è il principale agente inquinante, tanto da essere presente in ogni habitat e in gran parte degli organismi sulla Terra, compresi noi.
L’11 settembre 2020 venne pubblicato il decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 116, che recepiva la direttiva UE 2018/851 sui rifiuti, e la direttiva (UE) 2018/852 relativa agli imballaggi e ai rifiuti di imballaggio. Il decreto ha apportato importanti modifiche, introducendo l’obbligo di etichettatura ambientale per tutti gli imballaggi immessi al consumo in Italia.
Dopo numerosi rinvii, l’obbligo di introdurre le nuove etichette contenenti le indicazioni relative ai materiali e le istruzioni per il loro riciclo saranno obbligatorie per tutti gli imballaggi a partire dal 1° gennaio 2023.
Il decreto ha quindi lo scopo di ridurre la dispersione in Natura degli imballaggi tramite un intervento volto a migliorare le capacità nazionali di raccolta, riciclo e riutilizzo dei materiali plastici. Questo intervento, coordinato alle altre normative e direttive europee sulla riduzione dell’uso della plastica e l’utilizzo di polimeri alternativi, potrebbe rappresentare un valido strumento per ridurre l’impatto ambientale dei nostri consumi.
Le nuove etichette ambientali, secondo la normativa, impegneranno i produttori a fornire ai consumatori informazioni relative a:
– tipologia di imballaggio. Dovrà essere indicata una descrizione scritta o, in alternativa, un’apposita rappresentazione grafica;
– identificazione del materiale usato, che può essere indicato con un codice alfanumerico – secondo quanto stabilito dalla Decisione 97/129/CE – e può essere integrato anche con un’icona specifica;
– famiglia di appartenenza del materiale di riferimento e indicazioni per un corretto smaltimento dell’imballaggio. Dovranno quindi essere indicate le giuste informazioni che riguardano il tipo di raccolta a cui è destinato l’imballaggio.