Marine Ecosystem Restoration. Il progetto che ricostruisce i nostri mari.
L’Ispra ha presentato il Progetto PNRR MER (Marine Ecosystem Restoration), che prevede interventi per il ripristino e la protezione dei fondali e degli habitat marini, il rafforzamento del sistema nazionale di osservazione degli ecosistemi marini e costieri e la mappatura degli habitat costieri e marini di interesse conservazionistico nelle acque italiane.
Il Progetto, che vede l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) come soggetto attuatore e il Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica come amministrazione titolare del finanziamento di 400 milioni di euro per il 2022-2026, prevede l’acquisizione di una nuova unità navale oceanografica, dotata di apparecchiature altamente tecnologiche in grado di sondare i fondali fino a 4000 metri e strumentazione acustica ad altissima risoluzione.
Strategia Europea per la Biodiversità.
La nuova strategia si pone l’obiettivo di stabilire aree protette per almeno il 30% del mare e il 30% della terra in Europa, il ripristino degli ecosistemi degradati marini e terrestri in tutta Europa attraverso l’utilizzo di agricoltura sostenibile, l’arresto del declino degli impollinatori, il ripristino di almeno 25000 km di fiumi europei a uno stato di corrente libera, la riduzione dell’uso e del rischio di pesticidi del 50% e la piantagione di 3 miliardi di alberi entro il 2030.
Il Mer va oltre gli obiettivi di tutela e protezione dell’Ue.
Il nuovo progetto ha obiettivi più ambiziosi di quelli previsti dalla nuova Strategia UE per la Biodiversità al 2030, poiché prevede:
- la ricostruzione di banchi di ostrica piatta europea (Ostrea edulis) in ben 5 regioni dell’Adriatico;
- la mappatura degli habitat costieri di tutta la costa italiana;
- il monitoraggio mediante l’istallazione di 13 nuove antenne e la manutenzione di 7 antenne esistenti con una copertura totale di mare di circa 9800 kmq;
- la realizzazione di una nuova rete nazionale di boe d’altura per il monitoraggio del moto ondoso, delle correnti marine e dei parametri meteo;
- il ripristino della Rete Ondametrica con i suoi 15 punti di monitoraggio, che fornirà elementi fondamentali per gli scenari di cambiamenti climatici che interesseranno la nostra penisola nei prossimi anni e decenni;
- la mappatura di circa 90 monti sottomarini, per una superficie stimata di circa 14000 km2;
- il ripristino delle praterie di Posidonia oceanica, coralligeno e foreste di Cystoseira;
- l’individuazione e il ripristino di almeno 15 aree dove sono presenti attrezzi da pesca e/o di acquacoltura abbandonati.