Mobilità sostenibile. Il giusto equilibrio tra trasporti e impatto ambientale.
In Europa i trasporti causano circa un terzo del consumo totale di energia e un quinto delle emissioni di gas serra. Per questo l’Unione europea promuove l’uso di combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio, al fine di garantire che i sistemi di trasporto corrispondano ai bisogni economici, sociali e ambientali della società in un settore che dipende ancora quasi interamente dai combustibili fossili.
Nel 2019 il settore dei trasporti italiano è risultato responsabile del 25,2% del totale delle emissioni nazionali di gas serra. In particolare il 92,6% delle emissioni deriva dal trasporto su strada, in quanto il consumo di biocarburanti ed elettricità è ancora minoritario rispetto al consumo totale su strada, secondo i dati riportati dal Focus sui trasporti stradali 2021 dell’Ispra.
Due recenti decreti del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica hanno voluto imprimere una svolta nella direzione dello sviluppo della mobilità sostenibile, ovvero di un modo di muoversi legato ai concetti di sostenibilità territoriale, risparmio energetico, riduzione dei rischi di inquinamento ambientale e salvaguardia della salute e degli spazi pubblici. I decreti permetteranno di attingere al fondo di 741 milioni di euro del PNRR per installare almeno 7.500 infrastrutture di ricarica extra-rapida sulle strade extra urbane e 13.755 di ricarica veloce nelle città.
Le Buone Pratiche per una mobilità sostenibile.
Ognuno di noi può contribuire a migliorare la qualità dell’aria che respiriamo attraverso l’attuazione di comportamenti virtuosi e consapevoli, finalizzati a prendersi cura dell’ambiente e della salute degli altri nella scelta del mezzo di trasporto. Inoltre la mobilità attiva e l’uso della mobilità a basse o zero emissioni ci incoraggia a mantenere in forma il corpo e la mente, permettendo di prenderci cura della nostra salute fisica e di scoprire la bellezza dei luoghi che ci circondano. E’ quindi possibile:
- privilegiare la mobilità dolce (camminata), la bicicletta (standard, elettrica, a pedalata assistita), i mezzi della micromobilità (monopattini elettrici, segway, hoverboard, con attenzione e rispetto delle regole del codice della strada!) e i mezzi pubblici soprattutto per tragitti brevi e nei centri storici;
- privilegiare la mobilità condivisa ricorrendo al car sharing e car pooling per ridurre il numero di veicoli in circolazione e aumentare il numero di passeggeri che utilizzano lo stesso mezzo;
- mantenere una velocità moderata in autostrada per ridurre i consumi anche del 30%;
- spegnere il motore in caso di coda o sosta prolungata;
- privilegiare i veicoli di classe più recente e quindi meno inquinanti al momento dell’acquisto di un’auto nuova o usata (nei veicoli commerciali meno recenti è possibile installare filtri antiparticolato omologati che abbattono le emissioni di polveri sottili).
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